Oppo Watch, la prova dell’orologio intelligente

"Will Smith ha pubblicato un nuovo video": perfettamente leggibile nonostante l'intensa luce che alle 12 illumina i giorni di metà giugno, lo schermo del nuovo Oppo Watch riporta puntuale l'ultima (trascurabile) notifica da TikTok. Impossibile non notare come l'ampio schermo consenta di visualizzare caratteri grandi, ben visibili, e contemporaneamente renda i tasti virtuali facili da fruire con un tap.

Per esempio, quello con su scritto "Apri sul telefono", disponibile praticamente alla fine di ogni notifica e utilissimo, perché basta sfiorarlo per ritrovare il contenuto aperto sullo smartphone al primo sblocco. Tuttavia, ciò che rende interessante e meritevole di attenzione l'Oppo Watch non sono solo le molte funzionalità o l'ottima implementazione del sistema operativo Wear Os di Google, ma anche il fatto stesso che questo sia il primo smartwatch del colosso cinese. Un esordio nel fiorente settore dei wearable dove Oppo sbarca con un prodotto riuscito, caratterizzato da molti pregi e solo qualche piccolo difetto. Riassumendo, buona la prima. Vediamo insieme perché.

Sfida alla concorrenza

Dalla forma della scatola al modo in cui è presentato il prodotto quando si toglie il coperchio, dal design della cassa al sistema di aggancio del bracciale, sono diverse le scelte di design adottate dai progettisti Oppo che ricordano senza troppe cerimonie omologhi prodotti targati Apple. L'impressione qui è che, dato un form factor estremamente efficiente su cui lavorare, i designer cinesi abbiano voluto misurarsi con la concorrenza americana per mostrare di cosa sono veramente capaci.

Il risultato è notevole: basta guardare alla qualità dei materiali, alla precisione con cui sono stati assemblati, al modo in cui il display curvo si unisce senza soluzione di continuità al telaio di alluminio quasi scivolandoci dentro, per capire che il prodotto ha carattere e identità unici e definiti. Invece della classica corona lungo il lato destro della cornice (perfettamente rifinita), sull'Oppo Watch troviamo due pulsanti: quello in alto richiama la schermata delle app; quello in basso, oltre a essere programmabile e quindi associabile a una funzione specifica, è anche quello che accende e spegne l'orologio se si esercita una pressione per qualche secondo. Dall'altro lato ci sono invece lo speaker e il microfono, grazie ai quali si effettuano telefonate o si interagisce con Google Assistant. Sulla parte posteriore, nella versione da 46 mm la ceramica sostituisce la plastica al centro, dove sono localizzati i sensori con cui l'Oppo Watch legge alcuni parametri vitali.

Aprire la confezione, accendere l'Oppo Watch e indossarlo, quindi associarlo allo smartphone e configurarlo è un'operazione che scorre lineare, e che dà molto più gusto e soddisfazione di quanto ci si aspetterebbe dal prezzo, appena inferiore ai 300 euro.

Facile da configurare e fruire

L'Oppo Watch nasce per funzionare con dispositivi sia Android sia iOS anche se, alla luce di una prova condotta con entrambi i sistemi operativi, dà il meglio di sé sulla piattaforma di Google, meglio ancora se associato a uno smartphone Oppo (nel nostro caso un Find X2). Con iOS le cose vanno comunque bene, anche se va registrato un piccolo bug per il quale, in alcune app, il sistema scambia lo smartwatch per una tastiera bluetooth, e quindi nasconde quella virtuale: è sicuramente un difetto dovuto alla gioventù del software, che probabilmente verrà aggiornato in futuro.

Per il setup è necessario scaricare l'app Wear OS di Google dall'App Store, accendere lo smartwatch e scegliere la lingua, quindi seguire le prime istruzioni a schermo. Il resto della configurazione procede poi sullo smartphone con l'app Wear OS, tramite la quale si completa l'associazione tra i due apparecchi grazie a pochi passaggi ben illustrati. Successivamente, è possibile scaricare anche HeyTap Health, l'app per la salute e il fitness che Oppo ha sviluppato appositamente per gestire le molte funzionalità dei dispositivi indossabili, e creare un account cui associare le configurazioni preferite e che porta in dote alcune funzionalità aggiuntive dedicate allo sport e all'attività fisica.

La navigazione dei contenuti e delle funzionalità avviene in una maniera che ormai possiamo definire classica: trascinando ognuno dei quattro bordi dello schermo rettangolare si accede (da destra verso sinistra) alle 5 schede principali, all'assistente digitale e al calendario (da sinistra verso destra), oppure anche alle notifiche (dal basso verso l'alto), con le quali è possibile interagire archiviando, eliminando, rispondendo o aprendo sullo smartphone il contenuto originale con un tap e, infine alle funzionalità di base (dall'alto verso il basso), incluse le preferenze di sistema e l'utile Google Pay.

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La forma fisica a portata di tap

Se essere in forma è il vostro obiettivo, l'Oppo Watch ha quello che fa per voi, perché ha oltre 90 allenamenti tracciabili con Google Fit, cui si sommano 5 modalità di training native del telefono: si chiamano Fitness Run, Fat Burn Run, Outdoor Walk, Outdoor Cycling e Swimming e la loro peculiarità è che non si limitano a registrare il gesto atletico, ma provano a guidarlo per aiutare la persona a ottenere risultati migliori (grazie anche ai 5 sensori di allenamento e un sistema di navigazione Gps/Glonass incorporato).

Non manca un'applicazione integrata per workout di 5 minuti, con tanto di video didattici e guida vocale, pensata per aiutare a mettere a frutto anche la più breve delle pause. Bella, chiara ed efficiente anche la rappresentazione delle attività giornaliere, che include il contapassi, le calorie bruciate, il tempo di allenamento e le sessioni di attività per la giornata, rappresentate in un diagramma a forma di X. Se si vuole ancora di più, è possibile inoltre installare direttamente sul telefono app di terze parti per monitorare gli allenamenti, come l'arci noto Strava, reperibile sullo store insieme a molte altre applicazioni.

E visto che ogni allenamento per essere veramente efficace deve essere preceduto e seguito da sano e ristorante riposo, Oppo Watch monitora chi lo indossa anche mentre dorme, documentando la quantità di sonno profondo e leggero e di veglia totalizzate ogni notte, ovviamente insieme al battito cardiaco sia a riposo sia sotto sforzo.

Ogni tanto, la figura di un omino compare sullo schermo mentre lo smartwatch vibra delicatamente: è il modo gentile ma deciso con cui la funzione di monitoraggio dell'attività fisica quotidiana suggerisce di abbandonare una posizione sedentaria e fare moto o almeno stare un po' in piedi per il bene della propria salute. Meglio dargli retta.

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Le caratteristiche tecniche

Parlare delle specifiche tecniche del wearable made in Shenzen significa innanzitutto decantare la qualità indubbiamente sopra la media dello schermo: nella versione da 46 mm in prova, parliamo di un Amoled rettangolare 3d flessibile da 1,91 pollici con risoluzione di 402x476 e densità di pixel pari a 326 ppi. Un vero gioiello, reso ancora più fruibile dalla velocità e precisione con cui il sistema ne regola automaticamente la luminosità sino a ben 500 nits.

Altra peculiarità di questo ottimo prodotto è la doppia natura di smartwatch e smartband: l'Oppo Watch può infatti contare su due chip, uno Snapdragon per le funzioni smart e un Apollo3 per quelle più elementari, che alternandosi aumentano drasticamente i tempi di utilizzo con una singola carica.

In modalità smart, Oppo Watch sfrutta la batteria da 430 mAh per raggiungere un'autonomia sino a 36 ore con una ricarica completa; in modalità risparmio energetico (con orologio, tracciamento del percorso, frequenza cardiaca, notifiche) la stessa riserva di energia dura ben 21 giorni. In qualsiasi momento si può passare da una all'altra, e comunque la potente ricarica Flash Vooc fornisce 16 ore di autonomia con soli 15 minuti attaccati alla presa (per fare il pieno serve invece circa un'ora e mezza).

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Che cosa ci è piaciuto

Lo abbiamo già detto, ma lo ripetiamo: lo schermo da 1,91" è ottimo, così come ottima è la qualità dell'assemblaggio. Il doppio processore è quella marcia in più che consente di declinare al meglio l'utilizzo di un accessorio dalle funzionalità complete, grazie al quale possiamo lasciare lo smartphone in tasca per la maggior parte del tempo

Che cosa non ci è piaciuto

Paradossalmente, gli elementi che danno valore all'Oppo Watch sono anche all'origine dei suoi difetti: il grande schermo, la batteria e il doppio processore hanno un peso che nella versione da 46 mm si fa sentire, rendendolo non adatto a tutti i polsi. A questo proposito, abbiamo trovato abbastanza scomodo il sistema di aggancio del cinturino in dotazione, pur comodo una volta contatto con la pelle: si può fare meglio.

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