Miglior visore VR: guida all’acquisto

La realtà virtuale è già una tecnologia consolidata, soprattutto negli ambiti gaming e aziendale, ed è il miglior modo che si ha oggi per immergersi in un ambiente tridimensionale, più o meno evoluto. Per accedervi è necessario disporre di un visore VR, un dispositivo che spesso prende le sembianze di un caschetto con uno o più display ravvicinati posti di fronte agli occhi dell’indossatore. La VR non è utile solo per i videogiochi, ma consente di vivere delle vere e proprie esperienze virtuali, più o meno realistiche.

Ci sono diversi caschetti per la realtà virtuale in commercio, non tantissimi, ma comunque frammentati in diverse piattaforme compatibili con specifici ecosistemi. Abbiamo infatti i visori VR che possono essere collegati solo ed esclusivamente al PC, altri modelli specifici per le console per videogiochi, altri per la piattaforma Windows Mixed Reality di Microsoft o, ancora, modelli più o meno economici (alcuni anche in cartone!) che funzionano utilizzando lo smartphone come display.

Che tu sia alla ricerca di un visore VR economico o avanzato, per PC o per qualsiasi piattaforma, e non sai come orientarti nella scelta, non disperare: sei nel posto giusto! In questa pagina, ti consiglierò il miglior visore VR per ogni singola categoria e piattaforma, sia per il gaming che per vivere esperienze diverse dal normale, spiegandoti anche le differenze che ci sono fra diversi modelli e facendoti capire perché la spesa necessaria può spaziare da poche decine fino a svariate centinaia di euro.

Indice

Come funziona visore VR

Un visore VR, o visore per la realtà virtuale, è un accessorio che consente di visualizzare un ambiente 3D da una prospettiva in prima persona, entrando in una sorta realtà alternativa simulata. Chi indossa il visore può girare lo sguardo per fare altrettanto nella realtà simulata grazie all’uso dell’head tracking, tecnologia basata su accelerometri e altri sensori, i cui dati vengono sincronizzati con l’engine grafico del software.

Fra le tecnologie di head tracking più diffuse ne abbiamo due: una è basata sull’orientamento, che può verificare la rotazione del capo; mentre l’altra si basa sulla posizione ed è più precisa, potendo rilevare i movimenti della testa anche in relazione agli spostamenti effettuati dal corpo. Quando si è all’interno della realtà virtuale, spesso, ci si può muovere anche nell’ambiente circostante – entro certi limiti – sfruttando un connubio fra sensori o monitor presenti nella stanza che riescono a tracciare la propria posizione.

Possiamo anche interagire con gli elementi della realtà simulata, ad esempio attraverso fotocamere presenti negli stessi visori, o accessori alternativi, come controller o guanti, realizzati appositamente per lo scopo. Spesso, i controller possono anche simulare la resistenza dei vari oggetti attraverso un sistema di vibrazione, che rende materici oggetti come manopole, maniglie, leve, interruttori, e altri elementi del genere. Ci sono anche tute o altri dispositivi che consentono di immergere tutto il corpo dell’indossatore all’interno della realtà virtuale, anche se sono molto costosi e poco diffusi.

Un visore VR è basato, oltre che su sensori e fotocamere, anche su uno o più display. Questa è la componente più importante del sistema, ed è dove sta spingendo maggiormente l’innovazione dei vari produttori. Ne parleremo in maniera più approfondita più avanti. Puoi saperne di più nella mia guida approfondita su come funziona la realtà virtuale.

Inoltre, se ti stai chiedendo se i visori VR fanno male, la risposta è: dipende. La distanza ravvicinata delle lenti può stancare la vista dopo un uso prolungato, ma i vari produttori hanno studiato diversi metodi per contrastare questa caratteristica. Alcuni utenti soffrono di nausea e giramenti di testa durante l’utilizzo (la cosiddetta motion sickness), ma questo può dipendere anche da una cattiva abitudine nell’uso della tecnologia.

Differenze fra VR e AR

Prima di scandagliare i singoli componenti presenti all’interno di un sistema per la realtà virtuale, bisogna fare un’importantissima distinzione: quella fra VR e AR. Qual è la differenza fra le due tecnologie? La risposta è semplicissima: VR sta per Virtual Reality, Realtà Virtuale, e rappresenta una realtà completamente simulata. L’utente si immerge in un mondo alternativo completamente ricreato in tre dimensioni, il quale non ha nulla a che vedere con quello reale. AR invece sta per Augmented Reality, Realtà Aumentata, ed è invece una tecnologia che crea un’interfaccia utente sopra la visione del mondo reale che circonda l’utente.

Ne consegue che le destinazioni d’uso di realtà virtuale e aumentata sono diverse: la prima risponde alle esigenze dei videogiochi o delle esperienze virtuali, come ad esempio una simulazione delle superfici di altri pianeti o satelliti o di località distanti rispetto a dove ci troviamo in un determinato momento, la seconda invece consente di sfruttare indicazioni o descrizioni su schermo sulle cose che abbiamo intorno (ad esempio locali, monumenti), oppure ci permette di vedere elementi che in realtà non ci sono (mobili nelle app per arredare casa, per vedere come si adattano alla stanza, oppure varie configurazioni e personalizzazioni su un’automobile).

In breve, la realtà virtuale isola del tutto l’utente dall’ambiente circostante, invece la realtà aumentata punta a potenziare i sensi e le capacità nei confronti di tutto quello che c’è intorno.

Visore VR tethered o standalone

Una volta capita la differenza fra VR e AR, possiamo parlare di quello che contraddistingue un visore VR, e una delle cose principali è il design. Sul piano puramente estetico sono più o meno tutti uguali, tuttavia la progettazione di un visore per la realtà aumentata è importantissima: si tratta di un dispositivo che terrai sulla tua testa anche per lunghi periodi di tempo, quindi è importante verificarne il peso e informarsi su quanto sia in realtà comodo. I materiali di un visore VR sono importanti proprio per questo, e non fanno eccezione quelli utilizzati per il sistema di aggancio.

È poi doveroso fare una distinzione fra i cosiddetti visori tethered e i visori standalone: i primi devono essere collegati a un dispositivo sorgente, come un computer o uno smartphone (che può essere usato anche come display), e con il PC possono farlo quasi sempre via cavo. Quest’ultima soluzione è naturalmente scomoda, dal momento che mentre si è nella realtà simulata non è difficile inciampare sui cavi, con risultati potenzialmente disastrosi! Di contro, però, le connessioni via cavo sono spesso le più veloci.

Considera inoltre che, su PC, la realtà virtuale richiede una elevata potenza di calcolo, soprattutto – ma non solo – per quanto riguarda l’ambito grafico. Per i giochi più avanzati, avrai bisogno di una scheda video (GPU) molto potente, almeno una nVidia GeForce GTX 1060 o successive o una qualsiasi nVidia GeForce RTX, mentre lato AMD ti consiglio una AMD Radeon R9 390 o successive.

I visori VR standalone rimuovono il problema, ma offrono una potenza e una reattività inferiori con esperienze simulate di minor impatto. A prescindere dal tipo di visore, ogni prodotto di questa categoria dispone di due lenti da cui viene determinato il FOV (Field of View), ovvero il campo di visione. Questo parametro indica quando è ampia la porzione dell’ambiente che è possibile visualizzare in un solo fotogramma, senza dover girare il volto.

Display

Come avrai ormai intuito, e come ti ho anticipato poco sopra, il display è una componente fondamentale in un visore VR, visto che rappresenta il primissimo approccio che si ha con la realtà simulata. I visori VR per PC e i visori VR PS4 fanno spesso uso di due display integrati presenti dentro la scocca (e invisibili da fuori), uno per ogni occhio.

In molti modelli, l’utente può personalizzarne la posizione in base alla conformazione del proprio viso e alle proprie necessità. I visori VR per smartphone, invece, non dispongono di un display integrato, ma hanno un vano all’interno del quale poter inserire lo smartphone stesso.

Una caratteristica importante in un display per visore VR è la risoluzione, ovvero il numero di pixel presenti nel display, ma è ancora più importante la definizione o la densità dei pixel (che si misura in ppi). Visto che il display si trova di fatto a pochi centimetri dagli occhi, è molto importante che ci sia una densità elevata, visto che altrimenti avresti singoli pixel fin troppo grandi e un livello di dettaglio inadeguato.

I display dei visori VR sono OLED o LCD IPS: nel primo caso, offrono una profondità dei colori e dei neri superiore, grazie alla possibilità di spegnere i pixel, e hanno anche un ritardo nella generazione delle immagini più contenuto. Tuttavia, la distanza percepita dall’utente da un pixel all’altro può essere più marcata su un OLED per via dell’uso della matrice PenTile, quindi le due tecnologie hanno punti di forza e di debolezza diversi. Su un display dalla definizione non elevatissima è meglio un LCD IPS, mentre in caso contrario l’OLED potrebbe risultare preferibile.

In ogni caso, il display (o i display) di un visore VR genera una visione stereoscopica grazie all’uso di un sistema di lenti interno che suddivide e gestisce l’immagine in modo tale da creare il senso di profondità necessario per ricreare la tridimensionalità della realtà simulata.

È molto importante, nel display di un visore VR, la frequenza d’aggiornamento, chiamata anche refresh rate (in inglese) e misurata in Hz. Con questi termini, si misura il numero di aggiornamenti al secondo di cui è capace il pannello e, ovviamente, più è alto e meglio è. Non si tratta di un fattore puramente estetico, visto che un elevato refresh rate (come ad esempio 60 o 90Hz) abbinato a una bassa latenza può contribuire a ridurre i rischi di chinetosi (o motion sickness), ovvero della nausea generata dalle differenze del movimento virtuale rispetto a quelle percepite dal cervello nel mondo reale.

Controller e accessori

Un visore VR può essere venduto insieme a controller e accessori, periferiche spesso essenziali per poter usufruire appieno della realtà virtuale. Fra i controller più diffusi, abbiamo dei joypad impugnabili che consentono di simulare le mani nell’ambiente simulato, sia per quanto riguarda la posizione che i gesti. Attraverso un controller possiamo interagire con gli elementi della realtà simulata, raccoglierli, o utilizzarli (ad esempio scoccare frecce o sparare con un’arma).

Alcuni modelli possono essere abbinati addirittura a guanti, mentre sono indispensabili (e quasi sempre presenti) degli auricolari integrati nei caschetti (o delle cuffie) in modo da avere un sistema audio non solo immersivo, ma anche e soprattutto sincronizzato con la posizione dell’utente rispetto ai vari elementi presenti nell’ambiente.

Compatibilità

Non tutti i visori VR sono compatibili con tutti i sistemi. Come ho scritto poco sopra, ci sono i modelli standalone, che non necessitano di altro hardware per funzionare (ad eccezione dei controller), ma ci sono anche i visori VR che sono compatibili con smartphone, PC o console da gioco, come PS4, PS5 e Nintendo Switch. Naturalmente, i produttori dichiarano tutti i dispositivi compatibili con ogni modello di visore per la realtà virtuale, quindi verifica sempre prima di ogni acquisto se il visore VR che stai scegliendo è compatibile con i dispositivi con cui vuoi utilizzarli.

Fra le varie piattaforme esistenti, c’è la Windows Mixed Reality, realizzata da Microsoft per offrire esperienze in realtà virtuale e in realtà aumentata allo stesso tempo. Questi visori possono mischiare elementi reali ed elementi virtuali: si tratta di caschetti chiusi che consentono di vedere cosa c’è nell’ambiente circostante grazie a fotocamere che riproducono in tempo reale cosa avviene intorno. Ovviamente funzionano solo ed esclusivamente in ambiente Windows 10.

Quale visore VR comprare

Adesso che sai tutte le nozioni principali per quanto riguarda questo argomento, ti propongo una serie di prodotti attualmente in commercio con cui puoi vivere l’esperienza di realtà virtuale. Qui di seguito troverai una lista dei migliori visori VR per PC, per console, per smartphone e anche i migliori visori VR standalone. Insomma, mettiti comodo e scegli quello migliore per le tue personalissime esigenze!

Miglior visore VR per smartphone

Si tratta più che altro di dispositivi in cui inserire lo smartphone e che grazie a delle lenti interne potenziano l’effetto VR delle app del cellulare. Alcuni di questi dispositivi sono dotati anche di cuffie interne per aumentare l’immersione nell’ambiente simulato.

VR Box Virtual Reality Glasses

Di visori VR per smartphone ne trovi a migliaia in commercio e sono tutti molto simili fra di loro. Questi anonimi Virtual Reality Glasses non contengono elettronica al proprio interno, ma sono solo una custodia in cui riporre lo smartphone attraverso il quale riprodurre esperienze in realtà virtuale. È perfettamente compatibile con la grande maggioranza dei dispositivi iOS e Android.

Google Cardboard

I Google Cardboard sono dei visori VR in cartone, semplicissimi nella struttura, leggeri, ma abbastanza efficaci. Arrivano “smontati” e deve essere l’utente a dargli forma, ma alla fine è possibile inserire dentro lo smartphone e godere della realtà virtuale attraverso le lenti presenti. Questi modelli possono essere utilizzati con svariati smartphone in commercio e rappresentano una soluzione molto economica per approcciarsi le prime volte alla VR.

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Zeiss VR One Plus

Lo Zeiss VR One Plus è un visore VR privo di componenti elettroniche al suo interno, capace di funzionare attraverso uno smartphone da applicare nel vano specifico. Costa poco, ma offre una struttura in plastica decisamente più resistente rispetto a quelle di un Cardboard. Anche la qualità delle lenti è di maggior pregio grazie all’esperienza maturata nel settore da Zeiss. Il peso di questo prodotto è di 590 grammi.

Samsung Gear VR

Un visore che ha fatto la storia in questo settore è stato ed è ancora oggi il Samsung Gear VR. Adesso si può comprare con una spesa molto contenuta, e richiede l’installazione di uno smartphone al suo interno. Questo modello utilizza un design ergonomico molto leggero, e può essere gestito via touchpad anche se in maniera piuttosto limitata.

È disponibile anche la versione nera con il motion controller compreso nel prezzo per controllare l’intera esperienza VR con un dito.

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VR Shinecom Glasses

Infine, fra i visori VR per smartphone più venduti abbiamo questo modello di Shinecom, che offre un campo di visione di 120° per i video tridimensionali e ampia compatibilità con smartphone fra i 4,7 e i 6 pollici di diagonale. In più dispone di un paio di cuffie per immergersi nell’ambiente simulato anche a livello audio. Si può usare sia con iOS sia con Android, a patto di usare app compatibili con la realtà virtuale.

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Miglior visore VR standalone

Sono visori plug and play, ovvero che funzionano senza l’ausilio di altre tecnologie. Non c’è quindi bisogno di collegare questi dispositivi a smartphone o computer, anche se alcuni di loro offrono questa possibilità. Si possono connettere ad internet ed hanno un software e uno store integrato da cui scaricare nuove applicazioni e giochi.

Lenovo Mirage – Star Wars: Jedi Challenges

Il Lenovo Mirage – Star Wars: Jedi Challenges non è proprio un visore VR, ma è più che altro un visore AR fornito con un controller a forma di spada laser nella dotazione ufficiale. Con questo modello è possibile sfidare in duello i personaggi della serie Star Wars, e sconfiggerli simulando i colpi dell’arma come se ti trovassi di fronte al nemico. Oltre ai combattimenti è possibile giocare a Holochess (scacchi olografici tipici del lore di Star Wars) come se avessi i pezzi proprio di fronte a te.

Oculus Go

Oculus Go è sicuramente uno dei migliori visori VR standalone che puoi trovare in commercio anche se è stato completamente superato dal Quest 2. Disponibile nella versione da 64GB di spazio di archiviazione, non necessita di uno smartphone ma ha tutto l’occorrente per funzionare integrato. È del tutto autonomo, e non ha cavi che ti impediscono nei movimenti. È realizzato con materiali leggeri e il tessuto presente è traspirante, mentre il display è un LCD ad aggiornamento rapido di ottima qualità. Integrato nel visore troviamo una tecnologia audio posizionale immersiva, e il controller Bluetooth è fornito nella dotazione originale. La risoluzione supportata è di 2560×1440 pixel, suddivisa in 1280×1440 per occhio con una densità dei pixel di 538 ppi.

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Oculus Quest 2

Oculus Quest 2 è il miglior visore VR standalone in circolazione, disponibile nelle versioni da 64 e da 256 GB. Viene venduto con due controller dedicati e dispone di un sistema di rilevamento della posizione più evoluto rispetto al Quest originale. Le mani dell’utente, inoltre, vengono riprodotte all’interno della simulazione virtuale, mentre per quanto riguarda la risoluzione del display abbiamo 1832×1920 pixel per occhio (50% in più del quest base), con un refresh rate di 90Hz. Implementa il processore Qualcomm Snapdragon XR2 al suo interno e può adattarsi ad ogni ambiente riportando in quello simulato i limiti per gli spostamenti. Questo visore è compatibile anche con il PC, grazie al cavo Oculus link e supporta pienamente Facebook e permette di incontrarti con i tuoi amici anche virtualmente. Infine, grazie all’audio 3D cinematografico, risulta perfetto anche per scoprire una nuova dimensione dei tuoi film preferiti e per giocare, tramite lo store ricchissimo di giochi esclusivi.

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Se vuoi risparmiare qualcosina senza rinunciare alle grandi potenzialità di questo dispositivo, è ancora disponibile il primo modello di Quest con un processore meno performante e una risoluzione minore, ma in grado comunque di regalare grandi soddisfazioni a livello virtuale.

Miglior visore VR per PC

Questi visori possono essere considerati come un’estensione della potenzialità del computer. Per funzionare sfruttano la potenza e il software della macchina a cui sono collegati, fornendo ai giochi e ai programmi compatibili l’upgrade alla realtà virtuale.

HP VR1000 Windows Mixed Reality

Questo visore VR compatibile con la piattaforma Windows Mixed Reality si collega via cavo a tutti i PC compatibili e dispone di un pannello da 2880×1440 pixel con 90Hz di frequenza di aggiornamento. Offre sei gradi di libertà, quindi consente anche di muoversi in ambiente, e viene proposto con due controller offerti in dotazione.

Oculus Rift S

L’Oculus Rift S è sicuramente uno dei migliori caschi per la realtà virtuale su PC. Adotta un display LCD da 2560×1440 pixel (1280×1440 pixel per occhio), capace di una frequenza di aggiornamento di 80Hz. Si collega al PC con un cavo in dotazione da 5 metri, può essere usato al PC sia da seduto, sia in piedi, e offre sei gradi di libertà (ci si può spostare nella stanza e rileva i movimenti anche nell’ambiente simulato). In dotazione ci sono anche due controller, uno per mano, dotati di vibrazione. Dispone di uno store davvero ricco di giochi VR, alcuni anche esclusivi per Oculus.

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Acer OJO 500 Windows Mixed Reality

L’Acer OJO 500 è un altro visore VR compatibile con la piattaforma Windows Mixed Reality. Come altri modelli dispone di un FOV un po’ contenuto, pari a 100°, e presenta un display da 2880×1440 pixel con refresh rate di 90Hz. Questo modello si collega al PC via cavo e dispone di diversi sensori per rilevare i movimenti del corpo e della testa dell’indossatore.

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HTC Vive

HTC Vive è uno dei primi visori VR che hanno raggiunto il mercato, e utilizza uno schermo OLED dalla risoluzione di 2160×1200 pixel con frequenza di aggiornamento da 90Hz. Offre un FOV di 110 gradi e per ogni occhio può riprodurre una risoluzione di 1080×1200 pixel. Questo modello richiede due satelliti per tracciare la posizione dell’utente nell’ambiente e per riprodurne ogni movimento anche nella realtà alternativa. Non è recente ed è abbastanza costoso, tuttavia sa offrire ancora oggi un’esperienza VR coinvolgente.

Pimax 5K Plus VR

Un prodotto molto interessante, ma costoso, di questa categoria è il Pimax 5K Plus VR. Non è noto, né blasonato, ma dispone di due pannelli da 2560×1440 pixel abbinati a un sistema di lenti che consente un campo di visione largo ben 200°. Offre un’esperienza di realtà virtuale decisamente godibile, ma viene venduto a caro prezzo e senza controller. La particolare risoluzione non viene gestita bene da tutte le esperienze, inoltre, per un prodotto che rimane comunque un bell’esercizio di stile. Può essere usato con i giochi SteamVR e Oculus Home.

HTC Vive Pro

HTC Vive Pro è uno dei visori VR più avanzati che puoi trovare in commercio fra quelli compatibili su PC. Questo modello offre un sistema di lenti capace di un FOV pari a 110°, e il display integrato è di 2880×1600 pixel (quindi 1440×1600 pixel per occhio). Supporta una frequenza di aggiornamento di 90Hz, le cuffie sono integrate e dispone di satelliti da posizionare in ambiente e un giroscopio per rilevare la posizione. Nella dotazione originale non mancano due controller con vibrazione per interagire con l’ambiente circostante.

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Miglior visore VR PS4 e PS5

Prima di proseguire è necessario fare una premessa: esiste un solo visore VR per PS4 ed è il Playstation VR. Questo è perfettamente compatibile con il quarto modello della generazione di console Sony ma richiede delle piccole accortezze se vuoi usarlo su PS5. Il visore è compatibile con la nuova generazione Sony ma va richiesto un adattatore gratuito compilando il form apposito sul sito ufficiale del produttore. Inoltre va tenuto bene a mente che il visore funzionerà solo con tutti i giochi PS4 che PS5 è in grado di far girare. E solo con la versione PS4 di questi giochi. Quindi vuol dire che se acquisti un gioco PS5 di cui esiste la versione PS4 compatibile con il PS VR questo non funzionerà con il gioco. Per farlo funzionare devi acquistare la versione PS4 che, solo in alcuni casi, sblocca anche la versione PS5 del gioco scelto con un upgrade gratuito o a pagamento.

Ricapitolando: il visore funzionerà solo con PS4 o le versioni PS4 dei giochi disponibili anche su PS5 (e con l’ausilio dell’adattatore).

Playstation VR

Come detto poco sopra, il Playstation VR è il solo e unico visore VR compatibile con la PS4 e PS5 (tramite adattatore). Utilizza un display OLED da 5.7″ a risoluzione 1920×1080 pixel, quindi purtroppo non molto estesa, ma con una frequenza d’aggiornamento di 120Hz. Questo modello fa uso di un sistema di tracciamento dei movimenti con tempo di latenza ridotto grazie alla presenza di nove LED e della Playstation Camera. Il sistema è dotato di una singola fascia per alleggerire l’intera struttura e garantire una vestibilità comoda. Il FOV di Playstation VR è di 100°.

Se vuoi passare alla realtà virtuale di Sony ti consiglio il bundle seguente completo di PS Camera e 5 giochi in formato digitale (Playstation VR Worlds, ESO: Skyrim VR, Resident Evil 7, astro Bot Rescue Mission e everybody’s golf VR) per provare il meglio del VR offerto da Playstation.

Infine, se sei un appassionato del genere sparatutto e, puoi aggiungere al set anche il PS4 VR Aim Controller che regala un gunplay di precisione portandoti al centro dell’azione. Disponibile sia in versione standalone che in bundle con il gioco Firewall Zero Hour.

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Miglior visore VR per Switch

La console Nintendo non dispone di un vero e proprio visore VR piuttosto di un kit componibile in cui va inserito Nintendo Switch. Le lenti del kit si occuperanno di trasformare in realtà virtuale i giochi e le applicazioni compatibili della console. Al momento però ci sono pochi giochi che sfruttano questa tecnologia.

Nintendo Labo Toy-Con: Kit VR

Anche la più recente console di Nintendo ha il suo visore VR, ed è il Nintendo Labo Toy-Con: Kit VR. Si tratta nello specifico di una sorta di Cardboard che consente di entrare nell’ecosistema Nintendo di realtà virtuale, composto da una serie di accessori che possono essere sfruttati insieme a questo caschetto. Il set base include il software per la console più tutte le parti necessarie per creare il visore. All’interno della scatolina in cartone ci sono solo le due lenti, progettate per funzionare insieme al display di Nintendo Switch.

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